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martedì 19 aprile 2011

La parabola dell'asino morto

Il grande mito è che Tremonti sta tenendo i conti in regola. Pazienza se, per farlo, devi distruggere scuola, ricerca, aumentare a dismisura la pressione fiscale locale (che a livello nazionale non si mette le mani in tasca agli italiani, perbacco!), lasciare sole le imprese, favorire evasori e criminali...
Conti in ordine? Piuttosto un Paese bloccato da quando è apparso Berlusconi sulla scena. Che precipita in tutte le classifiche mondiali e cresce, quando cresce, molto meno degli altri. Cioè un Paese che si sta lentamente spegnendo e che è diventato sempre meno influente in quello scenario mondiale in cui tutti sono costretti a misurarsi. E si va avanti a slogan, mentre gli italiani cominciano a capire, sulla loro pelle, che è impossibile aumentare il consumismo mentre si ammazzano i consumatori.
A me ricorda la parabola dell'asino. Quella del contadino che, per aumentare il guadagno cominciò a ridurre le razioni di fieno dell'asino con cui lavorava i campi. Le ridusse sempre più, ma un giorno fu costretto a dire: " Che peccato! Proprio adesso che aveva imparato a non mangiare è morto!"

mercoledì 20 ottobre 2010

Le tre opposizioni...in maggioranza.

...e alla fine votarono compatti.
Questo il succo delle ultime votazioni in Parlamento. Lunardi, Lodo Alfano...
Avvalora un pensiero che mi frulla da tempo in testa: per gestire la maggioranza si sono inventati "le tre opposizioni".
Premesso che questo non riuscirebbe senza il famigerato controllo dei media, da tempo riescono a tenere insieme un elettorato diviso e spaccato fingendo di litigare tra loro. Così capita che al Nord ci sia gente (lo giuro: li ho sentiti) che vota Lega perchè...è contro Berlusconi. Altri odiano Fini. Pochi sopportano il Premier.
Bossi continua ad inveire contro Roma Ladrona dal...consiglio dei ministri.
Berlusconi attacca Fini sui giornali (e tv) di famiglia.
Fini si dice così indignato che fa un nuovo partito per...continuare a votare come prima.
Dura da 16 anni questo gioco sporco e il risultato è che, ormai, la maggioranza degli italiani si divide in tre categorie:
1- Quelli che votano uno dei tre in contrapposizione agli altri due.
2- Quelli che pensano che non ci sia, in Parlamento e nel Paese, un'opposizione, perchè...la fanno loro.
3- Quelli così nauseati che...non votano più.
Ecco, forse dovremmo lanciare una campagna contro tutto questo!
Paragonarli ai ladri di Pisa (il giorno litigavano e la notte andavano a rubare insieme)
Dicendo che l'unica differenza è che questi rubano anche di giorno e stanno portando via il futuro di questa povera Italia.

martedì 12 ottobre 2010

Riflessioni su democrazia e futuro

Si, riflessioni che vengono da lontano. Che mi spaventano, ma che non posso più tenere per me. Quello che ha "scatenato" questo post è dovuto alla "mancata" partita della nazionale stasera a Genova. 100 delinquenti serbi hanno sconvolto una città ed impedito che l'incontro si facesse. Niente di dissimile da quanto accaduto in Italia in altre occasioni per "merito" di tifosi italiani. Pochi scalmanati che tengono in ostaggio migliaia di persone e, in modo assolutamente fascista, ottengono risultati "politici" per loro importantissimi. Niente di diverso, a pensarci bene, di tutti i partiti xenofobi e razzisti che dopo aver contaminato le nazioni europee stanno sempre più occupando i parlamenti e avvelenando il civile confronto democratico. Qui da noi c'è la Lega Nord, che ad Adro ha raggiunto il culmine, ma che da anni predica secessione, pratica razzismo ed omofobia ed inquina i cervelli di tanti italiani. Con l'avallo del nostro presidente del consiglio, che ne ha fatto il suo alleato più fedele.
Ma così non si va avanti. La democrazia è una creatura fragile, ancora giovane, e va tutelata da questi attacchi.
Contiene, nella libertà che garantisce, anche tutti i sintomi della sua debolezza.
Io non dimentico mai le parole di Churchill, che sosteneva: "La democrazia è il peggior sistema per governare, tranne...tutti gli altri"
Allora, in questo Occidente spaventato e sotto attacco forse occorrerebbe ripensare alla democrazia. Capire quali limiti deve imporre e quali "libertà" deve impedire, a tutti i costi. Ripensare, come avevano fatto i Padri Costituenti in Italia, a mettere fuori legge comportamenti e organizzazioni. Ma ad essere, poi, duri e conseguenti nel perseguire i propri scopi e nel perseguitare i propri nemici.
Insomma, sto auspicando che la democrazia diventi FORTE.
So che è pericoloso anche pensarlo. Figuriamoci realizzarlo. Ma penso anche che, per esempio, in Francia, in Inghilterra, in Germania, nessun partito conservatore governerà con l'estrema destra, a meno che il contagio italiano non li raggiunga.
E non penso ad uno stato di polizia "democratica", ma ad un grosso investimento sull'educazione e la cultura, per "insegnare" i principi fondamentali. Che, però, andrebbero cercati ed affermati al livello più ampio possibile.
Ecco: io non credo più che riusciremo a salvarla, la democrazia, senza rafforzarla e diffonderla.
Nella civiltà dei media e dell'immagine quello della democrazia è l'unico spot che deve andare in onda ogni giorno.
Ed è giusto che chi propone di pulirsi il culo con la bandiera della sua Nazione non possa MAI portare il SUO culo a sedersi in Parlamento.

giovedì 5 agosto 2010

Ghe pensi mi!

Cero! Si può governare un Paese come se fosse un'azienda!

Tenendo però ben presente che l'azienda ha nella sua sostanza, due caratteristiche fondamentali:

1 - L'azienda non è DEMOCRATICA, ma organizzata in scala gerarchica.

2 - L'azienda, per sua natura, punta al profitto. Il profitto va al suo PROPRIETARIO.

Per cui, ribadisco, si può governare un Paese come fosse un'azienda, ma, nel resto del mondo, questo si chiama DITTATURA!

mercoledì 4 agosto 2010