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martedì 19 aprile 2011

La parabola dell'asino morto

Il grande mito è che Tremonti sta tenendo i conti in regola. Pazienza se, per farlo, devi distruggere scuola, ricerca, aumentare a dismisura la pressione fiscale locale (che a livello nazionale non si mette le mani in tasca agli italiani, perbacco!), lasciare sole le imprese, favorire evasori e criminali...
Conti in ordine? Piuttosto un Paese bloccato da quando è apparso Berlusconi sulla scena. Che precipita in tutte le classifiche mondiali e cresce, quando cresce, molto meno degli altri. Cioè un Paese che si sta lentamente spegnendo e che è diventato sempre meno influente in quello scenario mondiale in cui tutti sono costretti a misurarsi. E si va avanti a slogan, mentre gli italiani cominciano a capire, sulla loro pelle, che è impossibile aumentare il consumismo mentre si ammazzano i consumatori.
A me ricorda la parabola dell'asino. Quella del contadino che, per aumentare il guadagno cominciò a ridurre le razioni di fieno dell'asino con cui lavorava i campi. Le ridusse sempre più, ma un giorno fu costretto a dire: " Che peccato! Proprio adesso che aveva imparato a non mangiare è morto!"

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